STUDIO ASSOCIATO
di PSICOLOGIA

Salesiani Rebaudengo


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  principali disturbi    
     Disturbo da stress post-traumatico    

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Il disturbo post-traumatico da stress (DPTS) (o Post-Traumatic Stress Disorder, DSPT) è l'insieme delle forti sofferenze psicologiche, a volte perduranti anche per molti anni, che - in alcuni casi - possono strutturarsi come conseguenza a medio-lungo termine di un evento traumatico, catastrofico o violento. Questo disturbo rappresenta dunque la possibile risposta di un soggetto ad un evento critico abnorme (terremoti, incendi, nubifragi, incidenti stradali, abusi sessuali, atti di violenza subiti o di cui si è stati testimoni, attentati, azioni belliche, etc.).

Il DSPT non colpisce le persone più "deboli" o "fragili": spesso persone apparentemente "fragili" riescono ad attraversare senza conseguenze eventi traumatici abbastanza importanti, mentre persone "solide" si trovano in difficoltà dopo eventi che hanno un significato personale o simbolico particolarmente difficile da elaborare.

l DSPT può prodursi a partire da poche settimane dall'evento (anche se sintomatologie similari, definite di ASD/DAS - disturbo acuto da stress, possono prodursi anche dalle prime ore post-evento), e perdurare per molto tempo; in altri, casi, il disturbo si manifesta ad una certa distanza di tempo dall'evento, anche dopo diversi mesi (DSPT tipo "Delayed Onset").
I pazienti con DSPT vengono abitualmente classificati in tre categorie, in base al loro tipo di coinvolgimento nell'evento critico che ha originato il disturbo:

  • primari, le vittime dirette che hanno subito personalmente l'evento traumatico

  • secondari, i testimoni diretti dell'evento, o i parenti delle vittime primarie (ad esempio, nel caso di un lutto)

  • terziari, il personale di soccorso (volontario o professionale) che si trova ad operare con le vittime primarie o secondarie.

I principali disturbi, accusati dalla maggior parte dei pazienti, sono riassunti dalla cosiddetta "triade sintomatologica", per come definita dalla classificazione del DSM-5: intrusioni, evitamento, hyperarousal. In particolare, si possono riscontrare tra gli altri sintomi:

  • Flashback: un vissuto intrusivo dell'evento che si propone alla coscienza, "ripetendo" il ricordo dell'evento

  • Numbing: uno stato di coscienza simile allo stordimento ed alla confusione

  • Evitamento: la tendenza ad evitare tutto ciò che ricordi in qualche modo, o che sia riconducibile, all'esperienza traumatica (anche indirettamente o solo simbolicamente)

  • Incubi: che possono far rivivere l'esperienza traumatica durante il sonno, in maniera molto vivida

  • Hyperarousal: caratterizzato da insonnia, irritabilità, ansia, aggressività e tensione generalizzate.

In alcuni casi, la persona colpita cerca "sollievo" (ma in realtà peggiorando molto la situazione) con abusi di alcool, droga, farmaci e/o psicofarmaci; spesso sono associati sensi di colpa per quello che è successo o come ci si è comportati (o per il non aver potuto evitare il fatto), sensi di colpa che sono spesso esagerati ed incongruenti con il reale svolgimento dei fatti e delle responsabilità oggettive (sono detti anche complessi di colpa del sopravvissuto); spesso, sono compresenti anche forme medio-gravi di depressione e/o ansia generalizzata. In alcuni casi si vengono a produrre delle significative tensioni familiari, che possono mettere in difficoltà i parenti della persona con DSPT.

È quindi importante riferirsi ad un professionista specializzato, psicoterapeuta e/o psichiatra, per affrontare il disturbo il prima possibile, perché con un adeguato trattamento è possibile risolverne la sintomatologia o mitigarla in maniera significativa (in molti casi, anche se si è già instaurata da anni).

   
 

 

   

 

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