■Ansia
■Attacchi
di panico
■Depressione
■Disturbi
alimentari
♦Anoressia
♦Bulimia
♦Obesità
■Disturbi
sessuali
■DOC
■DSPT
■Fobie |
Clinicamente la bulimia è
denotata da episodi in cui il soggetto sente un bisogno impulsivo di assumere
spropositate quantità di cibo, correlati da una spiacevole sensazione di non
essere capace di controllare il proprio comportamento.
L'episodio bulimico è caratterizzato dall'atteggiamento compulsivo con cui il
cibo è ingerito e non dal desiderio di mangiare un determinato alimento. È
frequente negli adolescenti e nei giovani adulti. Colpisce prevalentemente
soggetti di sesso femminile (90%).[1] Generalmente compare attorno ai 12-14 anni
(tarda preadolescenza) o nella prima età adulta (18-19 anni).
Si distinguono due tipi di
bulimia:
-
con condotte di
eliminazione, che vede il soggetto ricorrere regolarmente a vomito
autoindotto oppure all'uso inappropriato di lassativi, diuretici o
enteroclismi
-
senza condotte di
eliminazione, che vede il soggetto bulimico adottare regolarmente
comportamenti compensatori inappropriati, ma non dedicarsi al vomito
autoindotto o all'uso di lassativi, diuretici o enteroclismi.
Non vengono considerati
episodi bulimici quei casi in cui vi è un'elevata assunzione di cibo
saltuariamente e in contesti e situazioni particolari, né il continuo
"spiluccare" durante la giornata. Il DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual
of Mental Disorders) ne trova le caratteristiche in:
-
ricorrenti
abbuffate: dove per abbuffate si intende il mangiare in un determinato
periodo di tempo, una quantità di cibo decisamente maggiore a quello che la
maggior parte della popolazione mangerebbe nello stesso tempo e in
circostanze simili. Durante queste abbuffate si ha la sensazione di non
poter controllare le proprie azioni (si sente di non riuscire a smettere di
mangiare e a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
-
atti compensatori
ricorrenti ed inappropriati: per evitare l'aumento di peso, vengono
utilizzate tecniche come quella del vomito autoindotto (dita in gola), abuso
di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio
fisico eccessivo
-
le abbuffate, assieme
alle condotte compensatorie, devono manifestarsi mediamente almeno due volte
la settimana per tre mesi
-
valutazione
dell'autostima decisamente influenzata dalla forma e dal peso corporei.
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